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Consigli utili

Quali sono le cose da evitare per trascorrere una buona vacanza a Venezia? 

In città non ci si fa poi tanto caso, soprattutto se si viaggia sempre in auto o in bus, ma Venezia è una città dove si va quasi sempre a piedi: stiamo parlando delle cacche di cane. Anche se il cane preferisce la sua naturale libertà molte volte lo si costringe a impiccamenti degni di un sadico da Hollywood per come lo si trascina lontano dal commerciante che guarda il padroncino del cane a malo modo e il cane che assume l'aria triste di uno che ha l'impellente bisogno di farla là dove gli scappa e cioè davanti al negozio del commerciante. Ma dove il commerciante non vede, cacca non duole o almeno duole a chi la pesta, infatti è nelle calli nascoste che il padrone lascia fare i bisogni al suo fidato amico. Una bella multa comunque è offerta a chi non prende la cacca col giornale o con l'apposita paletta e la butta nel più vicino cestino delle immondizie. 

Un'altro consiglio che si deve dare al turista che non desidera essere apostrofato vivacemente dal veneziano è il camminare in fila indiana nelle nostre calli strette. Per muoversi il veneziano ha altri ritmi rispetto a un cittadino di terraferma che se trova qualcuno che non si muove svelto e deciso come lui comincia a indispettirsi. Il veneziano è abituato a camminare svelto che quando un turista gli domanda quanto tempo manca per piazzale Roma, il veneziano gli dice 10 minuti ma al turista neanche un'ora gli basta. Quindi: o camminate speditamente come un veneziano o spostatevi al suo passaggio se non volete sentire un qualcosa di più di un mugugno.

Attenzione ai borseggiatori. Chi non lo sa? E chi mette veramente in pratica i logici consigli che vi imponete di darvi prima di arrivare in città magari d'estate con tutta quella confusione? Il pacchetto di soldi tenetevelo nella tasca davanti dei pantaloni. Chiudere bene la borsetta con dentro il portafogli può essere anch'essa una mossa azzardata: infatti un taglierino affilato può tagliarvi di netto la tracolla. Per non parlare degli zaini. Non che Venezia sia una città pericolosa ma i borseggiatori vengono tutti da fuori città e non aspettano altro che una vostra mossa falsa. 

Borse finte griffate. Chi non sognerebbe una bella borsa di marca a un quinto del suo prezzo di vendita? Quella, falsa, ve la propongono, con troppa insistenza, i senegalesi. State attenti che se avviene un controllo della polizia andate nelle grane anche voi che l'avete comprata.

E veniamo alle offerte di affari dei vari intromettitori abusivi e non. Gli intromettitori sono quelle persone ben vestite che girano allegre, almeno quando incontrano voi, che vi domandano se vi interessa passare una mattinata o un pomeriggio nell'isola di Murano, l'isola del vetro. Vi propongono il giro gratis in taxi, vi fanno vedere la lavorazione del vetro e poi vi lasciano in una sala piena di oggetti in vetro di tutte le fogge. Conviene comperare da loro? Lascio a voi decidere. Un altro tipo di intromettitore è quello che vi consiglia di andare da lui in barca invece di usare il mezzo pubblico: lasciate perdere.

Un caldo consiglio da dare a tutti quelli che vogliono pranzare o cenare in uno dei molti ristoranti presenti in città è quello, sembrerà banale, di controllare senza timore il listino prezzi esposto per legge nel ristorante. Così, tanto per evitare brutte sorprese.

Siamo in estate e il famoso e odioso caldo-umido della laguna si fa sentire. Anche in una città cosmopolita come Venezia l'abito non fa il monaco: scene di avvocati in bermuda a fiori, sandali indossati non prima di essersi messi i calzini e canottiera a coste fini, settantenni nonne in pantaloncini più che corti e top fuxia, belle ragazze in jeans e costume da bagno...tutto questo tipo di abbigliamento non s'addice a persone che poi devono entrare in qualche museo o in qualche chiesa. Quindi, prima di entrare, guardate bene i cartelli che di solito sono esposti proprio all'entrata, e controllate se è indicato l'abbigliamento più consono all'ambiente. Ricordatevi che neanche in vaporetto non è acconsentito un abbigliamento adamitico.