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I nissioeti

I cartelli indicanti le calli, i campi e i canali sono chiamati 'nissioeti'' . Assomigliano infatti a delle piccole lenzuola. Sono scritti in dialetto veneziano e la loro traduzione é molto particolare: una calle può essere dedicata ad un antico mestiere, ad un fatto accaduto, ad una leggenda, ad una bottega. La numerazione delle case é una cosa impossibile da capire perfino dai postini. A Venezia ci si capisce solo nominando la tal calle, il tal ponte o la vicinanza di un albergo o negozio.


Nissioeti

Numeri civici

Venezia è divisa in 6 sestieri e i numeri delle case sono numerati in base ai sestieri e non alla via. E' praticamente impossibile, comunque, sapere un indirizzo se non si sa la via o ancora meglio la vicinanza a tal monumento, palazzo o negozio famoso. Infatti anche i postini molte volte usano lo stradario per sapere a chi devono consegnare le lettere. 

Altane

Sono delle specie di terrazze poste sopra i tetti in legno molto caratteristiche. L'idea, presa quasi sicuramente dal mondo Orientale di cui Venezia è stata da sempre legata, era quella di prendere il sole o stendere i panni in una Venezia stretta nelle sue calli spesso buie e umide. Una curiosità: le giovani usavano in antichità schiarirsi i capelli nelle loro altane con l'azione dei raggi solari, usando un cappello con un buco al centro da cui fuoriusciva la chioma.


Altana

Jogging a Venezia

E’ possibile fare jogging a Venezia? Certo. E’un’esperienza emozionante e molti veneziani lo fanno. Bisogna logicamente evitare le ore di punta nelle giornate più afose ma approfittare delle prime ore del mattino. A quell’ora troverete solo i veneziani che vanno a lavoro e i netturbini che puliscono le strade. Non vi preoccupate di perdervi per le calli perché prima o dopo troverete la via di uscita.  

Camini

In antichità molti tetti delle case di Venezia erano ricoperti di paglia che bastava una scintilla a far incendiare mezza città. Per questo motivo si cercarono delle soluzioni che dettero vita ai camini a "canna rovesciata" e a "tronco di cono" che, con la loro particolare struttura, riescono ad ostacolare e a raffreddare le faville. Molti erano decorati e dipinti. Attualmente si contano oltre 10 tipi di camino. Sono circa 7000 i camini a Venezia (ma nel '500 ben 10.357).

Campanili

Oltre a segnare le ore e a chiamare i fedeli alle funzioni religiose, i campanili veneziani avevano anche la funzione di faro per le navi. Il campanile di S. Marco, per esempio, era ricoperto di lamiere riflettenti. Oltre che da faro, i campanili venivano usati anche come controllo agli incendi. Dall'alto dei campanil infatti, erano le "guardie del fogo" Anche al giorno d'oggi i campanili vengono usati da miraglio traguardando più campanili. Molti campanili sono storti per il cedimento del terreno sottostante che a Venezia non è dei più solidi.

Pozzi e vere da pozzo

Per rifornirsi d'acqua i veneziani usavano il pozzo. Non essendoci falde d'acqua dolce avevano un sistema ingegnoso per procurarsela. Nei campi dove trovate la vera da pozzo noterete che ai lati si trovano due o quattro tombini. Da quei tombini l'acqua piovana veniva incanalata in una cisterna d'argilla, materiale impermeabile, riempita di sabbia che agiva da filtro. L'acqua si raccoglieva sulla canna centrale posta sotto il pozzo pronta per essere tirata su col secchio. Però l'acqua dei pozzi non poteva bastare a tutti i veneziani che erano costretti a farsela portare con i barconi provenienti dalla Brenta. 

Calli

Calle deriva dal latino callis ed è l'equivalente di via. Una volta le vie di comunicazioni a Venezia erano i canali, infatti la porta principale dei palazzi più vecchi si trova sempre dalla parte del canale, e le calli non erano altro degli spazi sorti spontaneamente tra casa e casa. Per quello le calli sono spesso strette, tortuose e senza logica. Nella foto sopra, la calle più stretta di Venezia, vicino alle Fondamenta Nuove: la persona che ci deve passare deve farlo mettendosi di lato.




Bricole e paline

Nella laguna di Venezia si trovano dei pali conficcati nel fondo a volte singoli (palina) a volte uniti a gruppi di tre o più (bricola). Servono per segnalare il limite tra un canale navigabile e la secca. Nel 1439 esiste una normativa relativa alle bricole e da allora nulla è cambiato eccetto che per l'applicazione di un catarifrangente, e talvolta di una luce, che aiuta la navigazione notturna. Per sapere se stai navigando su un canale profondo devi regolarti osservando se hai bene in vista il catarifrangente e se, nel caso della bricola a tre pali, hai rivolto verso di te il palo singolo e dietro l'altra coppia di pali.


Bricola con capitello

Il legno più adatto per le paline è la robinia, quasi indistruttibile, anche se la marea e il moto ondoso prima o dopo hanno il sopravvento. Per segnalare l'inizio di un canale si ha una bricola con il palo centrale più alto degli altri. 


Bricola che segnala l'inizio di un canale

Altri tipi di paline sono quelle che si trovano all'interno dei canali cittadini con funzione di ormeggio. Talvolta sono variopinte con i simboli ("de casada") della nobiltà veneziana; altre sono tristemente di plastica, in pratica un tubo di plastica con inserito un tubo di ferro zincato. Quest'ultime appartengono ai veneziani che non vogliono cambiare la palina di legno ogni 2 o 3 anni e che vogliono risparmiare.

Venezia ha 116 isole, 416 ponti, 176 rii, 170 campanili, 7000 camini.

Perché l’acqua della laguna Veneta non è sempre cristallina? Per la presenza dei numerosi fiumi che sfociano nell’alto Adriatico. Il fondo sabbioso, per di più, accentua questa sensazione di acqua opaca che sembra sporca. 

Il cartello blu della foto indica che in quel rio possono passare solo mezzi a remi.